LACONI E L'ACQUA
























“l’acqua da il nome ai nostri rioni, crea storie, relazioni, l’acqua è la fonte della nostra comunità.”cit. “Laconi, un sogno da vivere” -

L’acqua è un importante elemento nel territorio di Laconi, ha avuto da sempre una strategica importanza.
Il nome stesso di LACONI sembrerebbe richiamare appellativi quali lácuna, lácona «truogolo», láhana «pozza d'acqua piovana formatasi su una roccia»; láccana, láccara «fossato di confine, confine, segno di confine», lacus «lago», lacuna «cavità, fossa, pozza d'acqua», con gli antroponimi etruschi Lakhu, Lakhunia, coi toponimi tosc. Làcona, còrso Lácani e inoltre col greco lákkos «fossa, pozzo, cisterna, serbatoio, stagno» (indeur. GEW, DELG) [da cui è derivato il lat. laccus «fossa»; DELL] (OPSE 214). Láconi dunque è un toponimo sardiano o protosardo e insieme indeuropeo, che porta nella sua denominazione un riferimento alla «fossa» nella quale scorre il rivo che attraversa il suo famoso parco, oppure - in subordine - un riferimento al «confine territoriale» tra la Barbagia e il Sarcidano. Si consideri che attualmente il confine tra la Barbagia e il Sarcidano è marcato dal Rio Araxisi e dal Flumendosa e dai rilievi di Aritzo. Si tenga inoltre presente che i limiti amministrativi, così come li conosciamo attualmente, sono comparsi per la prima volta nelle Carte del De Candia (1840 circa).
Vediamo almeno tre motivi per cui il sottoscritto ritiene che il nome Laconi richiama in modo particolare i termini sopraindicati, quali lacus «lago», lacuna «cavità, fossa, pozza d'acqua», lákkos «fossa, pozzo, cisterna, serbatoio, stagno» più che il termine CONFINE.

TOPONOMASTICA

I toponimi Laccu, Lacu Maore, Laccheddos, Lacunedda, Genna Palau, Bangiu, Funtana Suergiu, per citarne alcuni, presenti nel nostro territorio (e non solo) testimoniano la presenza dell’acqua oltre ad indicare aree in cui sorgevano e sorgono villaggi/centri. Per esempio la Fonte pubblica nella via Satta un tempo veniva chiamata “LACUNEDDA”, diventata poi Funtanedda.
Sono 200 circa i toponimi catalogati (probabilmente maggiori) che richiamano l’acqua e vengono raccolti in questa categoria tutti gli idrotoponimi che caratterizzano i corsi d’acqua, guadi, sorgenti, pozze, piscine naturali, cascate presenti all’interno del territorio. L’acqua è un elemento che caratterizza il nostro territorio, una risorsa da sempre sfruttata sia per scopo acquedottistico che in agricoltura. Si contano oltre 90 toponimi “RIU” e circa 30 “BAU”, ma non si esclude assolutamente che possano essere in numero maggiore.
Si individuano oltre 50 toponimi di FUNTANA, ma le sorgenti presenti a Laconi sono in numero maggiore (nell’Angius Casalis si parla di 300)
A queste si aggiungano toponimi quali Sa Sucraxa, Su Stampu de s’abba, s’abba de su crabaxu, s’abba de su melone, mitzaorgia, su colore, sa funtana de su cedimentu, su accili, s’abba salida (giusto per citarne alcune), località che indicano una sorgente ma non necessariamente preceduti dal termine Funtana. Si aggiungano i toponimi come PISCINA BETTIOSA, PISCINA E SALI (presente in 2 località differenti), PISCINA PERDIXI, e i toponimi con “URDAGU” (lurdagu) che dal nome stanno a indicare una pozza d’acqua, una pozzanghera o comunque un acquitrino – zona paludosa, zona di abbeveramento di animali che ricordano una piscina naturale. Le cascate: le 2 cascate all’interno del Parco (Maggiore e Orma), la cascata di Mulinu e le cascate di Funtanamela quelle maggiormente attive.
Si aggiunga il toponimo “Polu” che deriverebbe da Poju (Su) ‘Pozza, fossa piena d’acqua’.
Gli idrotoponimi pertanto risultano una costante importante in tutto il nostro territorio, rimarcando il legame tra Laconi e l’elemento Acqua sia in termini di toponomastica sia di risorsa.

RIONI DEL PAESE

Oltre a denominare le località del territorio, l’uomo ha provveduto anche a dare un nome ai rioni, alle vie, alle sorgenti all’interno del centro abitato, tutti caratterizzati direttamente o no alla presenza dell’acqua.
All’interno del centro abitato infatti la viabilità presenta tuttora delle denominazioni che richiamano la presenza di Fontane, quali via Funtana Figus fra tutte, seppur in passato erano presenti anche altre vie quali Via Funtana Pes, via Funtana Mereu, vico Funtana de Ladus, via Funtanedda (già Lacunedda, ora via S.Satta). Altre Fonti quali Funtana Cabones, Funtana Maccioni, Funtana Meddone, Funtana Su Acili, Funtana de sa Canna, tutte nelle vicinanze del centro abitato. Via Canneddu invece richiama la probabile presenza di un cannetto in quell’area.
Pauli richiama la palude oltre che citata nelle carte per la presenza di Funtanas (de Pauli) uno dei rari esempi riportati al plurale.
Baudioni richiama la presenza del guado, sul rio nella omonima vallata.
Via Frumini nel rione sul versante in destra idrografica del Rio Su Acili.

GEOLOGIA

Si consideri che la struttura acquifera del nostro altopiano del Sarcidano è costituita da rocce calcareo-dolomiche, con alla base argille e areanarie (Giuresi) e rocce metamorfiche del paleozoico che fungono da substrato impermeabile. Il reticolo idrografico è poco sviluppato sull’altopiano, e questo è da mettere in relazione con la buona permeabilità delle rocce carbonatiche. Poi in seguito a eventi tettonici, prevalenti nell’era terziaria, faglie e diaclasi, si è formato un complesso sistema di fratture sub-verticali che interessando tutta la copertura cabonatica assume un ruolo fondamentale nell’accumulo e nella circolazione delle acque sotterranee. Per questo motivo l’area del Sarcidano, così come Laconi, è sfruttata da tempo, soprattutto le sorgenti e pozzi per uso acquedottistico-potabile.
Pertano l’altopiano del Sarcidano è da considerarsi come un grosso bacino di raccolta, una riserva di acqua, “unu laccu mannu” diremo in sardo.

ARCHEOLOGIA-STORIA

Tutte le aree archeologhe presenti nel territorio, siano essi siti di menhir, nuraghi, tombe, domus de janas, insediamenti, sorgono tutte nelle vicinanze di corsi d’acqua/sorgenti, importanti per la sopravivenza delle popolazioni; non a caso è riconosciuto il culto dell’acqua dei nuragici.
Si citano alcuni esempi:
- Villaggio di Lacu Majore (e Chiesa dedicata a S. Lussorgio) che prende il nome dalla sorgente tuttora presente (Funtana Santu Lussurgiu) prima denominata Lacu Majore;
- Villaggio di Bangiu (probabile impianto termale?) popolato nel medio evo (Canonico Spano), nei pressi della Chiesa di San Daniele vicino all'omonimo rio;
- Laccu Cuminu una “stazione preistorica all’aperto” (Enrico Atzeni: La scoperta delle Statue Menhir – Tren’anni di ricerche archeologiche nel territorio di Laconi) nei pressi di Piscina ‘e Sali-Monte Feurreddu-Pranu Corongiu;
- area archeologica Corte Noa – Perda Iddocca - Masone Perdu – Genna ‘e Corte nei pressi di GENNA PALAU, FUNTANA GENNA ‘E NUXI, SA CEA DE IS FUNTANAS, compresi Nuraghe Genna ‘e Corte, Nuraghe Picciu, Nuraghe Orrubiu (riu Laccheddos);
- Perda Pertusa: in cui sono stati ritrovati “oggetti di cultura materiale” che attestano la presenza di un insediamento umano prenuragico. Località nei pressi di F.na Sarcimanca e le sorgenti presenti nell’area di Funtana Suergiu
- Chiesa Santa Vittoria in Monte Santu che domina le vallate del Riu Abba Frida e ai piedi di Funtana Suergiu-Perda Pertusa
- Crastu il cui toponimo deriva probabilmente dal lat. castru(m) «campo fortificato», sta a indicare un campo insediato dai Romani a guardia dei vicini coloni di Valentia contro le ribellioni e le razzie dei sempre turbolenti Ilienses o Barbaricini. Sorge in un piccolo rilievo “circondato” dal Rio Abba Frida e dal Fluminimannu (già riu Bau Ilixi o di Carazza Marras). Tutto richiama l'acqua!.

Gianluca Melosu - 22.03.2024
Foto dal M. Santu Antine di Genoni (591 m slm) verso Laconi.
Ringraziamento al Parc e Museo del Cavallino della Giara


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