NEVICATA FEBBRAIO 1956



“Sa niada de su cinquantasese!” nella nostra tradizione locale ormai è diventata un riferimento, quasi una unità di misura che probabilmente non riusciremo ad eguagliare.
Una ondata di gelo e neve quasi “apocalittica”, da film, per i nostri giorni; circa 20 giorni con temperature rigide, nevicate e gelate diffuse, condizioni invernali proibitive.
Chiunque di noi ne ha sentito parlare, anche a distanza di 66 anni, grazie ai racconti dei nostri nonni e genitori che hanno visuto quell’evento.
Dal 1 al 22 febbraio circa in tutta la Sardegna si registrano temperature gelide e la neve e il ghiaccio restarono fino a quando le condizioni meteorologiche migliorarono consentendo il disgelo.
La neve a LACONI cadde il giorno 2, per la ricorrenza della Candelora.























































































SITUAZIONE METEOROLOGICA

Esattamente 61 anni fa, prendeva il via quella che ancora oggi viene ricordata come la più intensa e prolungata ondata di gelo del secolo.
Era il primo Febbraio 1956 quando il freddo andò intensificandosi su parte della nostra Penisola e sull’intero Continente Europeo.
L’INTERO CONTINENTE EUROPEO INVESTITO DA UN’ONDATA DI GELO ECCEZIONALE: al suolo dominava incontrastato il dominio anticiclonico scandinavo, con una cellula di 1045 hPa, che si ricollega ad un’altra di 1040 hPa centrata a sud est della Penisola di Kara, protesa verso ovest in direzione delle Isole Britanniche.
Sul Mediterraneo centrale la depressione situata sulla Grecia, si collegava ad un minimo centrato sulla Sardegna, di 996 hPa, che richiamava aria molto fredda sull’Italia. Tale afflusso era convogliato da venti molto forti da nord est sulla nostra Penisola, dovuti al gradiente barico tra la Sardegna e l’Europa Centrale.
A 500 hPa, la cellula anticiclonica scandinava bloccava completamente il flusso occidentale atlantico, che si spingeva, poi, verso il Polo, passando attraverso l’Islanda (a Reikyavik clima mite, con circa +5°C).
Dalla parte opposta era intenso il flusso freddo diretto verso l’Europa, pilotato da una depressione sulla Russia.


























Grazie all’archivio del sito Meteociel Archivio è stato possibile osservare le carte dei modelli previsti per le giornate dal 1 febbraio al 1 marzo 1956, in particolare la temperatura a 850hPa (°C) ovvero a circa 1500 m e il conseguente spostamento della massa di aria gelida dal nord europa alle nostre latitudini.

















































































Per seguire la situazione in diretta da Laconi www.laconimeteo.it