RUBRICA NON SOLO METEO: DAL NOSTRO TERRITORIO

Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio che puntualmente, durante la primavera, ci regala delle piccole piante il cui fiore è noto a tutti come ORCHIDEA.
Laconi è un territorio di studio e ritrovamenti di varie specie; numerosi gli appassionati e i cercatori di orchidee, anche solo per catturarla in uno scatto fotografico.
Vediamo una bellissima e tanto rara orchidea, l’OPHRYS APIFERA var FULVO FUSCA con la descrizione in pillole della nostra compaesana Naturalista Francesca Soddu.


La OPHRYS APIFERA var FULVO FUSCA presente nel territorio di Laconi è una rarissima varietà della O.Ap., specie diffusa in Sardegna e che predilige in genere ambienti di radura.
Le O.Ap. si riproducono principalmente per autofecondazione perché manca l’insetto impollinatore. Questo tipo di riproduzione produce delle variazioni nella forma, colorazione e disegno del labello. Quando queste anomalie si manifestano stabilizzandosi si genera la variante fulvofusca.
Il labello presenta un colore fulvo scuro intenso.
Disegno assente.
Gibosità laterali cidoidi e pelosi.



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Ci troviamo in una località che un tempo apparteneva al "SALTO DEMANIALE DI SANTA SOFIA" così come denominato dal De Candia nelle sue mappe del 1845.
Per la precisione siamo a CAMPANGIANA, toponimo di origine romana, che ricorda il Senatore Julius Felix Campanianus, uomo politico romano del V° secolo.
In questi terreni scorrono le acque del Riu de Spendula e Riu Funtana mou e di Funtana Staria che confluiscono prima nel riu Cruccuriga ed in località Bau Arrubiu si immettono nel Riu de is pontixeddus in loc. Bau Crabone.
Queste sono le acque che alimentano le Cascate sul Rio Bau Onu.




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A Laconi in una serata di maestrale.
La località è quella di CORONA SA GUARDIA, nota anche come S'Atza de Tziu Chiccu.
Il termine "CORONA" indica un masso, una vetta. Nella toponomastica locale è maggiormente utilizzato il termine CORONGIU col significato di "collina, masso, sasso grosso radicato in terra, vetta di montagna" (lat. corona, sott. montium).
"SA GUARDIA" è inteso come punto di osservazione, sorveglianza.
In geomorfologia viene definito TACCO, caratteristico profilo tabulare con parete a picco, tipico del nostro altopiano carbonatico del Sarcidano.
Dai suoi 708 m slm si gode una vista a 180°C da Sud a Nord, sulle vallate del nostro territorio, da Crastu a Genoni, da Campu 'e Frumini ai confini con Nureci e Senis, su Modighina e oltre sulla Penisola del Sinis, dai rilievi sul Rio Araxisi e di Samugheo e dai Monti di Stunnu fino al territorio di Meana Sardo e fino al Monte Santu Padre di Bortigali.
Sono ancora presenti i resti della struttura che un tempo veniva utilizzata come vedetta antincendio, protagonista attiva nella lotta agli incendio sopratutto negli anni 80.





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Siamo nella parte Est del nostro territorio, esattamente al confine comunale con il territorio di Isili.
P.TA SU MARMUREDU (772 m slm) è il toponimo assegnato a questa località; in alcune carte riportato anche come Perda de su marmureri e su ponteddu de su marmurèri (s.m. marmista, lavoratore di marmi).
Sulla strada Provinciale Santa Sofia-Villanovatulo il confine è rappresentato dalla località Funtana Orroli "fontana con presenza di querce-rovere", in cui abbondano appunto le roverelle.
Nelle due immagini sono presenti:
- immagine 1 con vista Nord Est su Funtana su crobu (790 m slm) e Pala Ossiara (844 m slm).
Quest'ultimo riportato come Guardia Oxiara sulla carta FOGLIO XXXII TREBINA (1884) e nel catastale attuale di Laconi al Foglio 33 col toponimo GUARDIU d’Ossiara.
Nel testo "Meana Radici e tradizioni del 1989" viene riportato che nel maggio 1769 furono predisposti i cippi per delimitare i confini, tra le località anche a Funtana Orrolli e Pala Osiara.
- immagine 2 con vista Ovest su P.ta su marmuredu, i campi di Corongiu era e la parte in cui scorre il Riu Sarcidanu ai piedi di Bau Zinesu.




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Santa Sofia 844 m slm, resti della chiesetta Bizantina dedicata alla Santa Sophia de Sarcidano. Laconi 21.01.2023, ore 11.15


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Uno tra i toponimi più curiosi nel nostro territorio, Cuccu Maxu Acutzu 469 m slm, , la piccola sommità acuta-affilata del cucuzzolo di roccia metamorfica paleozoica che si trova nel settore ovest del nostro territorio, vicina a Cuccu Maxu Ladu (443 m slm), il suo "compagno" largo, differente per estensione tanto da meritarsi entrambi un occhio di riguardo. Nella serata di ieri sera 14 luglio, al tramonto, grazie anche al maestrale che ha in parte spazzato il pulviscolo presente in sospensione da giorni nell'orizzonte, ci ha consentito di avere una buona visuale sul golfo di Oristano.
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Visuale insolita, ma è sempre lei,S'atza de Carradore, , P.ta Carradore nelle carte IGM. quota 657 m slm esposta a nord ovest segna quasi un contorno naturale per paesaggio del nostro centro abitato. Infatti il nostro centro abitato è protetto dalle pareti carbonatiche mesozoiche dell'altopiano da Corona Sa Guardia a Pta Carradore, che segna un netto contrasto morfologico con i versanti collinari scistosi su cui sorge l'abitato. Nelle carte del De Candia del 1845 il toponimo riportato è Maraentu, (mara=palude, acquitrino, pantano, e entu=vento); lo ritroviamo anche nel testo "Alla luce della luna" di Peppinedda Manca di Villahermosa (1897-1977), era meta di passeggiate pomeridiane.
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"4 occhi vedono meglio di 2... ma 8 è ancora meglio!"
Sono loro gli occhi vigili che osservano il nostro territorio durante la campagna antincendio, le postazioni di avvistamento, note come Vedette.
Il nostro territorio è sorvegliato speciale da 4 "vicine" vedette aib:
- Vedetta Santa Sofia in loc. Gurduxone a 844 m slm,
- Vedetta Sant'Elia a 1083 m slm nel territorio di Meana Sardo,
- Vedetta Modighina a 585 m slm in loc. Monte Perdedu di Asuni, poco oltre il confine con Laconi
- Vedetta Santu Antine a 591 m slm nel territorio di Genoni.
Le postazioni di avvistamento sono gestite da Agenzia Regionale Forestas, per mezzo dei loro operatori che offrono un importante attività di prevenzione nella lotta agli incendi.






















----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- BRUNCU CORUMMEDOS, (IGM 25.000)
Eccola, la cima più alta del nostro territorio. Ad essere del tutto onesti il punto trigonometrico dei 893 m slm non è in territorio di Laconi, ma oltre il muro a secco (visibile nella foto) che segna il confine con Isili. Tale toponimo infatti è condiviso con quest'ultimo comune, in particole il versante nord est si trova nel nostro territorio mentre quello sud ovest, che prende il nome di Serra Abruzzedu, ricade in territorio di Isili. Tale località, caratterizzata da rocce metamorfiche del Paleozoico, gode di una bellissima vista a 360 gradi, in particolare verso est da S.Elia di Meana a M.Iscova di Aritzo-Gadoni, dalle cime del Gennargentu ai monti di Seulo fino al Monte Santa Vittoria di Esterzili.
Il termine Coromeddu sta ad indicare "una manciata di erba secca conservata all'asciutto per accendere il fuoco d'inverno". Nel dialetto laconese "su coromenddu" sta ad indicare la fronda, germoglio, ramoscello, punta tenera vegetale, di un ramo o di frasca (da Addio Caro Dialetto di Carmelo Argiolas).
Nell'Angius Casalis, relativamente al comune di Isili, si riporta: ... "SA GUARDIA DEIS CORONEDDAS" di molta altezza, così appellato perchè ne' tempi anarchici sotto il negligente governo della Spagna, ivi solea stare una schiera di miliziani per dar la caccia alle frequenti bande de' malviventi." nella foto riportata di seguito è ben visibile prevalentemente il versante del territorio di Isili e il muro a secco che degrada verso Pratza de arramini e Genna Gerina che segna il confine tra i due territori.


 

Per seguire la situazione in diretta da Laconi www.laconimeteo.it